Esiste un limite contante quando prelevo o deposito in banca?

Non ci sono limiti per legge su quanto contante puoi prelevare o depositare in banca, nonostante il limite sull’utilizzo

Esiste un limite contante quando prelevo o deposito in banca?

Dal 1 gennaio 2016, per effetto della Legge di Stabilità 2016, sono cambiate le disposizioni sull'antiriciclaggio ed è stato aumentato il limite di utilizzo del denaro contante da 1.000€ a volta a 3.000€. Questo ha creato non poca confusione e preoccupazioni nelle persone, che hanno iniziato a chiedersi "Ma esiste un limite contante quando prelevo o deposito in banca?". Per scoprilo non dobbiamo solo controllare le norme antiriciclaggio della Legge di Stabilità, ma anche le disposizioni della Banca d'Italia e dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana). Quindi andiamo a vedere quali sono le risposte.

Esiste un limite contanti quando prelevo in banca?

Come dicevamo, non puoi trasferire una somma maggiore a 3.000€ in contanti in una volta sola. Nonostante ciò, non esiste e non è mai esistito un limite contante sul prelievo di soldi dal conto corrente postale o bancario. Questo vale sia per i prelievi dal bancomat che per quelli allo sportello. L'unico limite che non può essere superato è rappresentato da quello imposto sulla tua carta per ragioni di sicurezza.

Infatti, sul contratto della tua carta di debito sono posti dei limiti giornalieri sulla quantità di denaro che si può prelevare. Si tratta di una misura di sicurezza che ti preserva dai rischi correlati al furto del bancomat. Per quanto riguarda invece un limite posto dalla legge antiriciclaggio, non esiste. Puoi prelevare la somma che preferisci, fintanto che rimane dentro il tuo massimo giornaliero.

Le norme sulla tracciabilità, infatti, pongono dei limiti sull'utilizzo dei contanti soltanto per quanto riguarda il trasferimento di denaro tra soggetti diversi. Questo vale per tutte le finalità che questo trasferimento potrebbe avere: donazione, vendita, mutuo etc. In caso di prelievo dal conto corrente, invece, la titolarità del denaro rimane della stessa persona e quindi non è soggetta al limite di 3.000€.

Di conseguenza, nessun impiegato di banca può impedirti di prelevare una somma superiore a 3.000€ utilizzando come giustificazione il limite antiriciclaggio. Tuttavia, la tua filiale potrebbe ritenere la tua operazione sospettosa e segnalarla ai vertici della banca che, se lo ritiene opportuno, può far indagare l'UIF (Unità di Informazione Finanziaria). Quest'ultima, in caso di sospetto di reato, informerà immediatamente la Procura della Repubblica di competenza.

Di conseguenza, mantieni sempre un registro delle somme prelevate e delle tue spese, così che tu possa giustificarle in caso di controllo dell'Agenzia delle Entrate, che può anche avvenire dopo alcuni anni se sospetta che hai utilizzato una somma in contanti superiore ai 3.000€ per scopi di investimento e, quindi, come fonte di reddito non dichiarato. Infatti, recentemente è stato creato un database di tutti i prodotti bancari che raccoglie ogni anno le principali informazioni sui tuoi conti correnti che, in caso di indagine, sono facilmente reperibili agli organi di controllo.

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Esiste un limite contanti quando deposito in banca?

Per gli stessi motivi che abbiamo appena spiegato, nonostante esista un limite contanti di 3.000€ per tutte le operazioni di trasferimento denaro, non ci sono soglie su quanto contante puoi depositare nel tuo conto corrente bancario o postale. Questo è vero soltanto se il versamento avviene in un conto corrente di cui tu sia uno degli intestatari. Infatti, la cosa più importante, sempre che si trattino di somme superiori a 3.000€, è che questo denaro non passi dalla tua proprietà a quella di quacun altro.

Nel caso tu dovessi versare una somma superiore a 3.000€ sul conto corrente di qualcun altro dovrai utilizzare altri metodi, come il bonifico bancario, l'assegno non trasferibile, le carte di credito o di debito. Il versamento sul tuo conto corrente non fa parte delle norme antiriciclaggio perché il denaro rimane sempre di tua proprietà anche se trasferito in banca: all'istituto infatti viene trasferita solo la custodia dei soldi.