Un'eventualità che spaventa tantissimo tutti i correntisti italiani è quella dei prelievi forzosi sui conti correnti. Ma quando si verifica davvero questa eventualità? Cerchiamo di capire in quali casi il nostro conto corrente potrebbe non essere al sicuro e cosa fare per tutelarsi.
Prelievi forzosi sui conti correnti: la situazione dopo il bail-in
La paura di prelievi forzosi sui conti correnti degli italiani si era già fatta sentire particolarmente dopo l'introduzione del bail-in nel gennaio dello scorso 2016. Per chi non fosse a conoscenza di questo termine particolare, il bail-in prevede che una banca in situazioni finanziarie gravi se non sull'orlo del fallimento utilizzi denaro di azionisti, obbligazionisti e correntisti della banca stessa per il suo salvataggio.
Tale espediente non ha fatto certamente sorridere molte persone, sebbene sia prevista l'esclusione da questa manovra di tutti i piccoli risparmiatori con depositi fino a 100.000 euro.
Con l'avvento del 2017, tuttavia, lo spauracchio dei prelievi forzosi è tornato a farsi sentire. E il termine con cui è immediatamente riconoscibile questo possibile rischio è Patrimoniale. Un'ulteriore tassazione dei conti correnti da parte dello Stato rappresenta una possibilità che si sta facendo sempre più strada nelle paure dei correntisti.
Tasse patrimoniali sui conti correnti erano già state introdotte in passato in circostanze molto simili e, sebbene i soldi attualmente depositati nelle banche siano già al netto delle precedenti tassazioni, una nuova Patrimoniale è un rischio da tenere attentamente in considerazione. Tuttavia, non arriva solo dallo Stato il rischio di nuovi prelievi forzosi.
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Prelievi forzosi sui conti correnti: e se il rischio più grande arrivasse dalle stesse banche?
Alle paure di una nuova tassa patrimoniale sui conti correnti, tuttavia, dobbiamo anche contrapporre delle vere e proprie certezze. Se la strada più facile rimane mediamente quella di aspettarsi i rischi più concreti da parte dello Stato, in realtà in maniera anche non troppo nascosta sono le stesse banche ad aver già introdotto una maggiore tassazione, che ha molto il sapore di una Patrimoniale in tutto e per tutto.
Tali aumenti derivano dai maggiori costi di gestione dei conti correnti, che in alcuni casi toccano cifre tutt'altro che indifferenti e vengono introdotte in maniera molto silenziosa. Il caso più eclatante, in questo senso, è quello di Banco Popolare, che ha confermato il prossimo arrivo di una nuova tassa sui conti correnti di 25 euro l'anno per contrastare il debito di oltre 150 milioni di euro già versato al Fondo nazionale di risoluzione.
Nelle particolari condizioni di altre banche in uno stato non esattamente radioso, il rischio che simili tassazioni forzose sui conti correnti è presente più che mai, così come non è da escludere, in definitiva, anche un eventuale arrivo di una vera e propria tassa patrimoniale sui conti in arrivo direttamente dallo Stato. Niente è ancora certo, ovviamente, ma è comunque necessario conoscere anticipatamente tutti i possibili rischi in tal senso.