Nuova tassazione finanziaria e conti deposito, cosa cambia? -Video Guida

Paolo Sansone, esperto SuperMoney, spiega cosa cambia nei conti deposito con la nuova tassazione delle rendite finanziarie.

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Paolo Sansone parla di nuova tassazione finanziaria e conti deposito a Class Tv- Testo integrale

Rieccoci a Primo Tempo e ora la rubrica dedicata al risparmio.Con noi Paolo Sansone, www.supermoney.eu, il sito di confronti. Bentrovato Paolo!
Buongiorno!

Parliamo anche noi di Renzi, ne parlano in televisione, ne parliamo tutti, tocca anche a noi. Con un settore molto particolare di quelli che ci contraddistinguono e ci riguardano. Perché il presidente del consiglio ha messo questa tassa sulle rendite finanziarie. Ci siamo chiesti: cosa cambia per i risparmiatori?
Innanzitutto la modifica dell’imposta del 20% che dovrebbe alzarsi al 26%, dovrebbe diventare effettiva a partire da maggio. Quindi ancora i dettagli non sono stati chiariti completamente. Quello che cambierà sarà l’impatto delle imposte che andremo a pagare sugli interessi che matureranno le nostre obbligazioni, sui dividendi delle nostre azioni, ma non sui conti deposito

Quando sentiamo parlare di rendite finanziarie pensiamo ai ricchi, ai patrimoni, invece stiamo parlando anche di risparmiatori piccoli.
Stiamo parlando anche di piccoli risparmiatori che prediligono i conti deposito e magari detengono una piccola quota di un fondo di investimento. Questa modifica dell’imposta andrà a colpire anche prodotti assicurativi che hanno  una forte componente finanziaria come ad esempio le polizze vita che poi danno un rendimento finanziario.
 
La prima domanda che mi viene in mente è un prelievo del 26%, questo è stato anche annunciato, vero?
Sì, è stato anche annunciato, verrà così effettivo da maggio. Tuttora è al 20% e questo coinvolge qualsiasi rendita finanziaria dalle azioni, ai fondi di investimento, fino anche ai conti deposito. L’unica accezione sono i titoli di stato italiani e europei che hanno una tassazione al 12,5% e non al 20%.

Quelli non dovrebbero essere toccati.
Questi non verranno toccati.

E’ anche la forma di risparmio tipica della famiglia italiana
Sì ed è anche un incentivo all’acquisto dei titoli di stato e comunque servono a finanziare le spese pubbliche. Mentre invece non sranno toccati neanche i conti deposito, i libretti deposito e i libretti di risparmio postali che dovrebbero rimanere con un’aliquota del 20%. Quindi si crea un’ulteriore differenziazione tra il conto deposito che è veramente un prodotto del piccolo risparmiatore e invece i rendimenti da obbligazione e azione da fondo di investimento che fanno parte della rendita finanziaria di quelli che pensiamo essere più ricchi e più abbienti.


Abbiamo parlato spesso dei conti deposito, rimane quindi conveniente, perché ci hai sempre detto che è un investimento abbastanza appetitoso per il piccolo risparmiatore.
E’ sempre un buon investimento a questo punto, cambiando l’aliquota finanziaria, su una piccola somma diventa ancora più conveniente rispetto che comprare azioni o obbligazioni che verranno tassate di più rispetto ai conti deposito. Anche se ricordiamo che a parte dal primo gennaio di quest’anno si era già alzato il prelievo non sulla rendita, ma sul patrimonio che era passato dall’1.5 per mille al 2 per mille, quindi aveva già subito questo incremento. Però di nuovo il 2 per mille riguarda sia i conti deposito che i fondi di investimento e quindi in questo momento dovesse divenire effettiva questa modifica del 26%, il conto deposito diventerà un po’ più conveniente almeno in termini di tassazione. Rispetto a un investimento equivalente in azioni.

Invece i classici fondi di investimento ce li hanno anche le famiglie che magari destinano parte dei loro risparmi a questi fondi. Essi si occupano loro di  investimenti diversificati, non rischia poi di vedersi aumentare le tasse, perché poi magari questi grandi fondi investono i proprio soldi anche in quelli più tassati.
Il fondo di investimento, rispetto ad altre forme come i conti deposito etc., di solito bilancia con titoli di stato e altri titoli, obbligazioni e azioni, quindi l’aliquota è sempre temperata. Visto che i titoli di stato europei hanno tassazione più della metà, rispetto a quella che sarà la tassazione sulle azioni. Comunque sì, in realtà non vengono tassati i singoli prodotti che compongono il fondo. Il fondo ci offre di per sé una rendita. Noi deteniamo un 1% di un fondo di investimento che ci rende 1000 euro all’anno, al posto che pagare il 20%, quindi 200 euro su questi 1000, andiamo a pagare il 26%, quindi 260 euro.
 
Abbiamo una telefonata ci chiama Lucia da Roma. “Buongiorno a tutti, mio marito ha comprato delle azioni della società per cui lavora che è francese. Sono tassate rispetto alla Francia o all’Italia? Per sapere se quindi avremo questo aumento, così magari le vendiamo..” Però suo marito lavora in Italia? “Sì!”
Verranno tassate in Italia, perché il reddito del signore è prodotto in Italia. Quindi andranno a cadere necessariamente sul nostro reddito e sulle tasse che paghiamo nel Paese. 

Non importa che la società sia francese?
No, non importa.

Quindi io posso acquistarmi la proprietà di un negozio in Turchia, se i soldi li guadagno in Italia e li porto in Italia, vengono tassati.
Lì dipende anche qual è il ricavo che ne traiamo dall’acquisto di un negozio. Però sì, se noi abbiamo una rendita finanziaria comunque dovuta dalla cessione di una plusvalenza oppure dei dividendi che verranno maturati ogni anno, comunque verrà tassata in Italia.

Quindi purtroppo la risposta è questa. Quando si avrà una risposta definitiva? Perché stiamo parlando di una misura non ancora approvata.
Dovrebbe divenire effettiva da maggio, sempre non coinvolgendo i conti deposito, quindi si spera che nel prossimo mese diventi qualcosa di definitivo, anche perché fa parte di una delle manovre che fa parte del pacchetto di risparmio che dovrebbe sia andare a finanziare quei famosi 1000 euro in più per chi ne guadagna meno di 25000 euro all’anno sia finanziare altre spese importanti dello stato. Quindi avverrà presto questo annuncio.

Ringraziamo Paolo Sansone, www.supermoney.eu, grazie per essere stato qui con noi.
Grazie a voi, arrivederci.